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Un nuovo modo di fare e di comunicare l’enoturismo

Com’è cambiato l’enoturismo con il Covid-19? Quali sono i nuovi trend? E quali i nuovi strumenti da metter in campo?

Un enotursimo tutto nuovo

La pandemia e le conseguenti misure restrittive hanno colpito diversi settori dell’economia. Tra i più bersagliati, certamente, c’è il settore turistico.

L’impossibilità di spostarsi e di viaggiare ha rallentato sensibilmente tutta la filiera colpendo ogni tipologia di turismo, compreso quello enologico. La crescita esponenziale degli scorsi anni è stata praticamente spazzata via da un anno nefasto.

In una recente ricerca di The Data Appeal Company il 31% delle aziende intervistate ha dichiarato cali nella vendita di servizi turistici superiori al 70% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Con una diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici, che passa da 3,4 a 2,8. 

Dati certamente preoccupanti, tenuti a galla solo dal breve periodo di apertura, coinciso con l’estate. Un lasso di tempo che ha messo in evidenza un cambio di trend significativo. Secondo un’indagine condotta dal Wine Tourism International Think Thank la pandemia ha portato alla crescita di experience all’aria aperta, picnic (+9%) e degustazioni di vino nei vigneti (+6%).

Anche il target ha subito una modifica: sempre più Millennials e italiani, come conferma il portale Divinea: lo scorso anno il 53% delle esperienze era acquistato da turisti internazionali, quest’anno si è passati al 70% rappresentato da italiani. 

Le aziende che, in parte, sono riuscite a regger meglio sono quelle che hanno sfruttato la digitalizzazione. Non a caso sempre dalla ricerca di The Data Apple Company emerge come il 66% delle cantine intervistate si si affidato alla vendita online, il 57% alla consegna a domicilio, il 31% a voucher per future visite e 22% alle degustazioni virtuali

Una modernizzazione significativa, ma non ancora all’altezza della situazione. Basti pensare che solo il 22% delle cantine italiane vende esperienze online contro il 29% delle concorrenti spagnole. Ancora poco sfruttato è l’e-commerce sul portale dell’azienda, che pesa solo il 13% in Italia mentre rappresenta il 21% per le cantine della penisola iberica. Solo un terzo delle cantine italiane vende degustazioni virtuali, conversazioni e talk online, virtual tour a differenza di quanto avviene in California e Francia, dove l’e-commerce aziendale vede coinvolte la gran parte delle cantine.

 

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Le guide Instagram

L’impossibilità di spostarsi ha impedito anche a noi di proseguire le nostre visite e di conseguenza di implementare le etichette del nostro e-shop. Un negozio online dove sono presenti solo vini italiani di famiglie italiane che abbiamo assaggiato e apprezzato durante i nostri percorsi enoturistici.

Appena sarà possibile, riprenderemo immediatamente a viaggiare e a scoprire nuove realtà, ma nel frattempo non ci fermiamo:  infatti, stiamo continuando ad aggiornarci dal punto di vista della conoscenza enologica che da quella digitale.

Rispetto a quest’ultimo aspetto abbiamo scoperto una nuova interessante funzione dei social: le guide Instagram, ovvero una raccolta di video e post nei quali possono esser inseriti suggerimenti o consigli su luoghi, prodotti o servizi.  

Un nuovo modo utile per appassionati, esperti e cantine per rilanciare i propri percorsi enoturistici dando valore oggi, in attesa di un prossimo ritorno alla normalità. 

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