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Tra le bellezze del Monferrato

Storia, arte, cultura, natura, cibo e naturalmente vini. Grandi vini! Il Monferrato è una delle zone enoturistiche più suggestive e caratteristiche del nostro Paese. Un territorio che abbiamo potuto apprezzare durante la nostra visita alla cantina “Stefano Rossotto” e che, per questo, abbiamo voluto approfondire in tutte le sue sfumature.

Monferrato, patrimonio UNESCO

Il Monferrato è un gioiello paesaggistico piemontese incastonato fra le Langhe, il Roero e la Lomellina. Il suo territorio è in prevalenza collinare e si estende, principalmente, all’interno delle province di Alessandria e Asti (dalla sponda destra del Po sino a giungere ai piedi dell’Appennino ligure). Nel 2014 è stato ufficialmente incluso dall’UNESCO, insieme a Langhe e Roero, nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità.

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Il Monferrato si divide in tre parti principali:

Basso Monferrato (o Casalese): territorialmente comprende la parte della provincia di Alessandria consistente nei paesi che gravitano attorno a Casale Monferrato. Il territorio rappresenta una commistione tra il paesaggio collinare e la pianura che si caratterizzano, rispettivamente, per la coltivazione vitivinicola e quella risicola. A livello enologico, la più importante DOCG è quella del Barbera Monferrato Superiore.

Monferrato Astigiano (o Basso Monferrato Astigiano): identifica buona parte della Provincia di Asti (ad eccezione delle Langa Astigiana) ed è caratterizzato da una conformazione prevalentemente collinare e da diversi borghi storici.  Qui si trovano le DOCG, Asti, Barbera d’Asti, Nizza e Ruchè.

Alto Monferrato: si estende verso sud a partire dalla Val Bormida sino a lambire i piedi dell’Appennino Ligure; viene delimitato ad ovest dalla valle della Bormida di Spigno e ad est dalla porzione occidentale della media valle Scrivia. Il centro principale è Acqui Terme con la sua famosissima DOCG Brachetto d’Acqui.

Vitigni (autoctoni) e vini

I 5 vitigni autoctoni principali della zona sono: 

Barbera: è il vitigno per antonomasia della regione Piemonte, ma che nel Monferrato esprime a pieno le sue caratteristiche. Si riconosce per la sua plasticità e adattabilità alla diverse condizioni colturali e ambientali. I vini prodotti di solito sono relativamente poco tannici e con marcata acidità. In giovinezza possono sprigionare leggerezza e fragranza, mentre con l’invecchiamento evolvono in rossi potenti e affinati. 

Grigonolino: la zona di coltivazione principale è il Monferrato settentrionale. Il Grignolino è vinificato con macerazione sulle bucce e discretamente provvisto di tannini. Delicato al primo impatto, si rivela sempre più consistente man mano che scende in bocca, con un buon equilibrio tra dolcezza e acidità e un finale lievemente astringente e ammandorlato.

Ruchè: è un uva piuttosto precoce. L’acino è ricco in zucchero, con un medio contenuto di tannini e sostanze coloranti, e piuttosto ricco di aromi terpenici per cui fa parte del gruppo degli aromatici, piacevole da mangiare. Il vino è secco, contrariamente alla maggioranza dei vini aromatici piemontesi che sono dolci. 

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Freisa: il vitigno soffre la siccità, mentre resiste alla muffa grazie all’acino piccolo e alla buccia spessa. Molto colorato, aromaticità intensa, tannini ben avvertibili, grande carattere. Nel Monferrato la Freisa viene tradizionalmente vinificata in diversi modi: come uva da assemblaggio, ma anche in purezza. Da sola, come vino giovane e vivace, o come vino fermo, con macerazioni più lunghe sulle bucce, in questo caso di colore e gusto intenso e con una discreta capacità di invecchiare.

Malvasia di Casorzo:  è un’uva nera, di maturazione medio tardiva, alquanto aromatica, normalmente vinificata con il metodo della rifermentazione in autoclave per ottenere un vino poco alcolico, dolce, profumato e frizzante, da servire fresco, ottimo per accompagnare torte e biscotti. Una versione più preziosa, antica e di tradizione contadina è quella del passito. 

DOCG e DOC

Tre DOCG caratteristiche sono:

Barbera del Monferrato Superiore: include 99 comuni della provincia di Alessandria e 115 di Asti. Prevede l’utilizzo di 85% di Barbera con eventuale unione di Freisa e/o Grignolino e/o Dolcetto (mai superiore al 15%). Il periodo di invecchiamento è pari a 14 mesi, dei quali 6 in legno.  

Ruchè di Castagnole Monferrato: abbraccia il territorio di 7 comuni tra cui Castagnole Monferrato. Il disciplinare prevede solo un vino secco, prodotto non meno del 90% da uve Ruchè cui possono essere aggiunte Barbera e/o Brachetto per non più del 10%.

Brachetto d’Acqui: coinvolge le province di Alessandria e Asti. È un vino da fine pasto prodotto per almeno il 97% da uve aromatiche a bacca nera Brachetto. Si può trovare nelle tipologie, dolce, passito e spumante. 

Oltre alle famose Asti, Barbera d’Asti e Nizza.

Tra le DOC più importanti si ricordano: Grignolino Monferrato Casalese, Malvasia di Catorzo d’Asti, Piemonte Barbera, Piemonte Grignolino, Piemonte Cortese,  Monferrato (bianco o rosso), Monferrato Chiaretto o Ciaret, Monferrato Casalese Cortese, Monferrato Dolcetto, Monferrato Freisa.

Attrazioni culinarie e storico-culturali

Il Monferrato oltre ad essere patrimonio UNESCO, è un patrimonio enoturistico assoluto. Ai grandi vini si abbinano magnifici prodotti gastronomici, i quali si possono trovare in qualsiasi percorso storico-culturale fatto di natura, castelli e suggestivi paesi caratteristici. 

A livello culinario non si possono non menzionare prodotti tipici come, il riso, la Muletta (salame tipico), il miele, le nocciole e molto altro.

Tra i piatti tipici da degustare assolutamente consigliamo i tartufi, gli agnolotti, il fritto misto, la Bagna Cauda (salsa a base di acciughe ed aglio da accompagnare a verdure), il bollito con il tris di bagnetti. Tra i dolci, i famosi Krumiri e il Bunet (budino di antichissima tradizione.

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A livello stocio-culturale il Monferrato è innanzitutto un paesaggio di castelli. Partendo dalla zona del Basso Monferrato, si erge il castello dei Paleologi. Segue il castello di San Giorgio Monferrato e, risalendo le colline, l’antico maniero di Vignale Monferrato.

Il Basso Monferrato vanta anche uno dei più bei castelli d’Italia, quello di Camino. Non meno degno di nota è il castello di Lignano.

Da menzionare anche il castello di Uviglie presso Rosignano Monferrato, dal 1992 divenuto azienda vinicola, in grado rilanciare la coltivazione di vitigni pregiati Doc come il Barbera del Monferrato, il Grignolino del Monferrato Casalese, il Monferrato Freisa e il Piemonte Chardonnay.

A cavallo tra Piemonte e Liguria, comincia l’Alto Monferrato, caratterizzato da tre zone: l’Acquese, con Acqui terra di Moscato e Brachetto con numerose zone archeologiche di origine romana da visitare; l’Ovadese, con Ovada con alte colline punteggiate da castelli medievali (a Rocca Grimalda, Orsara Bormida, Tagliolo, Trisobbio) e da vigneti di Dolcetto e l’area di Novi e Gavi, col suo forte, famose per il tipico vino bianco e l’artigianato dolciario.

Da visitare anche l’antica capitale del Monferrato, Casale Monferrato. Poi le colline di del casalese, la Valle Ghenza e i caratteristici Infernot (cavità per la conservazione del vino), Moncalvese, Valcerrina e tutti i paesi sulla riva del Po. 

Insomma, un territorio ricco, vario e incredibilmente unico. Da scoprire in tutte le sue numerose sfumature!

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