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Sua maestà il Sagrantino di Montefalco Docg

Il Sagrantino di Montefalco è l’eccellenza vitivinicola del territorio umbro. Scopri la sua storia, la sua evoluzione e le sue inconfondibili caratteristiche.

La storia del Sagrantino di Montefalco

L’origine del Sagrantino di Montefalco ha radici antichissime. Già Plinio il vecchio nel I secolo parlava di un’uva pregiata (detta Itriola) che veniva prodotta tra Bevagna e Piceno. Difficile, però, pensare che si trattasse proprio dell’uva Sagrantino. Quel che è certo, è che la prima documentazione scritta inerente all’uva Sagrantino risale al 1549, data di un’ordinazione di mosto di Sagrantino da parte di un mercante di Trevi, di nome Guglielmo.

Le fortune del vino Montefalco Sagrantino s’intensificano nel 1800 quando il geografo Calandri cita il territorio di Montefalco “al vertice dello Stato Pontificio per i suoi vini”. Riconoscimento ribadito anche nel 1925 durante la Mostra Enologica dell’Umbria.

Nel frattempo nel 1899, durante l’esposizione umbra del 1899, il Sagrantino ottiene il riconoscimento ufficiale come vino da Dessert o da pasto superiore

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Negli anni Settanta del ‘900 la tradizione del Montefalco Sagrantino passito inizia a scivolare via e di conseguenza anche il mercato dello stesso vigneto. E’ qui che nasce l’occasione per vinificare l’uva in maniera diversa. Nasce il Sagrantino nella versione secca: rosso di Montefalco per eccellenza.

La vendemmia del 1972 rappresenta la prima prova di vinificazione del Montefalco Sagrantino secco. E’ l’inizio del nuovo ascesa al trono dell’uva Sagrantino.

Il riconoscimento della DOC viene concesso nel 1979, seguito da quello della DOCG nel1992.

Produzione e caratteristiche del Sagrantino Montefalco

Il Sagrantino è un vitigno autoctono dell’Umbria e rispecchia i profumi e i sapori di questa terra. Le uve sono ricche di tannini e di polifenoli e per questo richiedono lavorazioni molto attente sia in fase di allevamento che poi in fase di vinificazione. La vendemmia, solitamente, avviene a fine settembre nella quale si procede con la separazione manuale dei chicchi e dei raspi.  Ai 20 giorni di fermentazione, seguono 12 mesi di affinamento in barriques e 18 mesi in acciaio. Infine, prima della commercializzazione, il Montefalco vino per antonomasia umbro viene fatto affinare per altri 6 mesi in bottiglia.

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Alla degustazione, il Sagrantino di Montefalco ha un colore rosso rubino inteso tendente al granato. All’olfatto si presenta con note morbide e piacevoli di uva rossa matura (ciliegia sotto spirito e more), ma allo stesso tempo anche note terrose e leggermente speziate. La sua struttura al palato è potente fin da subito. Il gusto è fortemente alcolico, ampio e pieno, con un’ottima persistenza ed una notevole componente tannica. In alcune versioni spicca l’inconfondibile mineralità.

Dove trovare il Sagrantino

Ovunque ti giri a Montefalco, enoteche, ristoranti, aziende, il Sagrantino è presente quasi fosse un prodotto sacro. E poco ci manca perché il Montefalco Sagrantino rappresenta veramente il cuore enogastronomico della “Ringhiera dell’Umbria”

Parlando di Sagrantino di Montefalco cantine, non si possono citare l’azienda Arnaldo Caprai e l’azienda Antonelli (che noi abbiamo visitato la scorsa primavera). Il Sagrantino di Montefalco Caprai e il Sagrantino di Montefalco Antonelli sono due delle migliori produzioni del vino Sagrantino.

Il Sagrantino Caprai e il Sagrantino Antonelli non sono, però, le uniche espressioni del Sagrantino: sulla strada del Sagrantino, infatti, si incontrano numerosi luoghi dove assaporare l’unicità del rosso di Montefalco e non solo. Montefalco è terra anche di storia, cultura e ottima cucina.

Infine, un appuntamento imperdibile per gli amanti di Sagrantino di Montefalco è l’anteprima Sagrantino che si tiene sempre verso la fine di febbraio. Un evento mirato a far conoscere la nuova annata del Sagrantino di Montefalco rosso e del Sagrantino di Montefalco passito e farne conoscere le continue evoluzioni.

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