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Gli Infernot: patrimonio Unesco del Monferrato

Oggi vogliamo parlarvi di una struttura storica molto particolare che si trova tra le colline del Monferrato Casalese e dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità nel 2014: gli Infernot. 

Non ne avete mai sentito parlare e non sapete cos’hanno a che fare con il mondo del vino? Molto bene, allora lasciamo la parola a Martina Pugno, content creator di Anduma!, il portale dedicato al Monferrato e a tutte le sue bellezze, anche quelle più nascoste.

Cosa sono gli Infernot e perché sono così unici?

Gli Infernot sono delle piccole cantine scavate nella roccia, o meglio, nella Pietra di Cantoni, che venivano utilizzate per la conservazione del vino imbottigliato. 

Come prima cosa occorre spiegare cos’è la pietra da cantoni: questo è il termine con cui i monferrini in passato hanno ribattezzato l’arenaria che compone il terreno della regione. Una pietra che veniva estratta scavando sotto le colline e dalla quale si ricavavano i mattoni (cantoni) usati per fabbricare le case dei borghi di questa area del Monferrato.

Ma cosa rende gli Infernot così unici e considerati addirittura opere d’arte? Ancora oggi si possono vedere in queste “grotte sotterranee” nicchie a forma di bottiglia, mensole e scaffali. Ogni Infernot è unico in quanto ogni famiglia lo decorava e lo strutturava a proprio piacimento. 

Gli Infernot sono carichi di tradizioni tramandate di generazione in generazione dalle famiglie. Quella più curiosa che ci ha colpito è legata alla nascita di un membro della famiglia: quandonasceva un bambino o bambina, veniva murata una bottiglia di vino all’interno dell’Infernot, la quale veniva aperta e bevuta solo una volta che la ragazza si sposava o quando il ragazzo diventava militare. 

Cosa sono gli Infernot?

Il nome Infernot si pensa che derivi dalla parola francese “enfernet”, che al tempo indicava una cella carceraria. Tutte le informazioni che si hanno sugli Infernot sono testimonianze tramandate oralmente. Si pensa che le prime cantine siano state scavate tra la fine del ‘700 e l’inizio del ‘800, durante le pause invernali dall’agricoltura, così da poter conservare in modo ottimale le proprie scorte alimentari, una su tutte: il vino. Infatti, negli infernot la temperatura è pressoché costante tutto l’anno: l’ideale per la conservazione del vino. Si dice che ai contadini servivano circa 3 inverni per completare il lavoro, ma ciò dipendeva anche dalla complessità delle finiture.

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Tipologie di Infernot

Esistono diverse tipologie di Infernot: monocamera, multicamera o a corridoio. Ogni Infernot aveva anche diverse finiture: lisciati, spacco naturale o picconatura a vista. La disposizione delle bottiglie poteva essere a nicchie, gradinate o piani continui. 

Alcuni infernot hanno al loro interno dei tavoli scolpiti nella pietra attorno ai quali le famiglie si radunavano durante le fredde serate invernali.

Dove si trovano?

Gli infernot non si trovano in tutto il Monferrato. Potevano essere scavati solo in alcune aree del casalese, dove il terreno è formato da arenaria. In particolare ne sono ricchi i paesi di Camagna, Frassinello, Fubine, Olivola, Ozzano Monferrato, Ponzano, Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, Terruggia, Treville, Vignale Monferrato e Grazzano Badoglio. 

Si possono visitare?

Molte cantine sono private e quindi non accessibili, ma altre sono visitabili ed è possibile fare degustazioni di vini, come ad esempio presso l’azienda vinicola La Cà Nova a Cella Monte. La visita di alcuni Infernot deve essere prenotata anticipatamente.

Essendo parti integranti delle case, gli Infernot sono ancora oggi per lo più proprietà private. Proprio per questo alcune cantine non sono accessibili e per le altre è opportuno concordare la visita con i proprietari. Niente di complicato comunque!

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Fortunatamente molte delle case con Infernot oggi sono diventate ristoranti, b&b o altro: per tutti coloro che sono di passaggio qui è molto più facile riuscire a organizzare una visita anche senza preavviso. Ad esempio, Infernot facilmente visitabili sono quelli dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni a Cella Monte.

Proprio l’Ecomuseo, sito in Piazza Vallino a Cella Monte, è il punto di partenza perfetto per fare la conoscenza degli infernot, conoscerne la storia e leggende.

Anduma!                                                                                                           www.percorsimonferrato.com 

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