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Degustazione in Franciacorta: visita alla cantina Ugo Vezzoli

Degustazione in Franciacorta e la cantina Ugo Vezzoli.

Il territorio della Franciacorta è un’area di circa 200 chilometri quadrati che si affaccia sulle sponde del Lago d’Iseo e comprende 19 comuni, tra cui Adro dove la famiglia Vezzoli detiene 3 ettari di terreno dove produce Chardonnay DOCG, Pinot Nero DOCG, Merlot e Cabernet DOC.

In questa regione geografica il vino è prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia, il metodo classico, un metodo che approfondiremo meglio all’interno di questo articolo.

Prima infatti, vogliamo parlarti della famiglia Vezzoli e della sua storia.

E’ chiaro fin da subito che la struttura della casa, lo storico palazzo di San Pancrazio, era, ed è fatta per accogliere una famiglia abituata a vivere nella stessa corte, dove si vive insieme e si lavora insieme, con i ritmi scanditi dalla natura.

Prima si coltivavano cereali e gelsi per bachi da seta, poi il primo vigneto è stato impianto nel 1981. Dalla semplice produzione di uve si passa alle bollicine Franciacorta, che vengono commercializzate a partire dal 1990.

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Le cantine dell’azienda sono su due livelli, uno interrato e l’altro fuori che utilizza parte degli edifici rurali del Settecento.

Nella parte interrata è stato recuperato uno spazio usato in passato come cisterna per l’acqua ed è stato trasformato in una barricaia, un angolo veramente suggestivo che aiuta immediatamente ad immergersi nello spazio in cui avviene la fantastica trasformazione delle uve in vino.

Una volta superata la barricaia, infatti, veniamo accolti dalle pupitres, strumento essenziale per produrre il vino Franciacorta con il metodo classico. Poco più in là, si trovano le bottiglie accatastate. Siamo rimasti colpiti dalla differenza di volume tra le bottiglie della vendemmia 2016 e 2017. Gianbattista ci ha spiegato che con la vendemmia del 2017 non sono riusciti ad avere una buona resa, a causa di una gelata che colpì a fine aprile e che dimezzò la produzione di bollicine.

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Degustazione Franciacorta vini Ugo Vezzoli

La degustazione dei vini della famiglia Vezzoli avviene all’esterno, in un giardino assolutamente suggestivo affacciato sulle vigne.

Assaggiamo il Rosé Brut, il Satén Brut, il Brut e il Millesimato Pas Dosé. 

Prima di svelarti tutte le loro caratteristiche, vogliamo però fare un passo indietro e riprendere per un attimo le caratteristiche che deve avere un vino del territorio della Franciacorta.

Queste poche righe non vogliono essere esaustive del metodo classico, ma un’introduzione per meglio comprendere ciò che diremo dei vini degustati durante questa visita.

La vendemmia delle uve di questo territorio geografico è una vendemmia fatta rigorosamente a mano con raccolta in cassette. Vengono poi immediatamente pressate in maniera soffice e vi è una prima fermentazione in bottiglia del mosto con l’impiego di lieviti selezionati.

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Verso primavera vengono unite le qualità di vino ritenute migliori e dopo alcuni giorni si provoca la rifermentazione in bottiglia mediante fermenti e zucchero attraverso il posizionamento orizzontale e il riposo in catasta.

La differenza del periodo di affinamento determina le varie tipologie di vino:

  • minimo 18 mesi per un Franciacorta,
  • 24 per un Franciacorta Rosé e Satèn,
  • 30 per un Franciacorta millesimato e Satèn millesimato,
  • 60 per un Franciacorta Riserva, Rosé Riserva e Satèn Riserva.

Successivamente le bottiglie passano sulle pupitres per la fase di “punta” che dura circa un mese e mezzo, fase in cui le bottiglie vengono ruotate di 1/4 di giro al giorno. Infine, con l’aggiunta della liqueur, ovvero l’aggiunta al vino di una sorta di “sciroppo di dosaggio”, fatto con vino e zucchero.

Durante la nostra degustazione con Gianbattista abbiamo però scoperto che il disciplinare di produzione dei vini DOCG “Franciacorta” regolamenta anche altri aspetti.

Per esempio, il Satèn Ugo Vezzoli è prodotto dal 100% di uve Chardonnay, presenta un delicato colore paglierino, una spuma cremosa (sarà per questo che il colore dell’etichetta ricorda il color crema?!? Nel video trovi la spiegazione del logo, non perdertelo) e un perlage finissimo ed elegante.

Secondo il disciplinare Franciacorta nonostante le uve vengano dalla stessa vendemmia non è possibile riportare in etichetta l’annata che è invece obbligatoria solo per il Millesimato o il Riserva. Il Franciacorta Brut è un vino prodotto dall’80% da uve Chardonnay e dal 20% da uve Pinot Nero, con un aggiunta di liqueur de dosage. Un vino di un color paglierino intenso con brillanti riflessi dorati e un perlate fine e persistente.

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Un post condiviso da Paola Zaru (@paola_zaru) in data: Ott 2, 2018 at 1:01 PDT

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Ci hanno stupito molto anche il Rosé Brut, 100% Pinot Nero, che presenta un fantastico colore rosa antico e un perlate molto elegante e il Brut, 75% Chardonnay e 25% Pinot Nero, con il suo colore oro con brillanti riflessi giallo verdi e gusto persistente.

Durante il momento degustazione non abbiamo potuto non notare le bellissime etichette, appena ridisegnate, con straordinari colori non ordinari e il bellissimo stemma della famiglia riportato sul collo delle bottiglie: un’aquila che sormonta una botte di rovere ritrovata sul retro di un armadio della casa padronale. L’aquila appoggia le gambe su un filo al termine del quale sembrano esserci dei rampini usati per togliere l’uva, che il vino fosse nel destino di questa famiglia?

Seguici per non perderti i prossimi viaggi e le prossime degustazioni!

Alcune informazioni utili per gli amantidivino ed enoturisti

  • Luogo: Palazzolo sull’Oglio (BS)
  • Tipologia vini: Franciacorta
  • Degustazione: All’esterno o ai piani superiori
  • checkCucina: solo per eventi privati o organizzati dalla cantina
  • checkShop: possibilità di acquistare direttamente nel negozio antistante la cantina
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