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Degustando un “Nobile di Montepulciano”

Vivo, profumato ed elegante. Così si presenta il Vino Nobile di Montepulciano dell’azienda Metinella, un rosso toscano da scoprire sorso dopo sorso.

Nobile di Montepulciano  vs Montepulciano d’Abruzzo

Prima di raccontarvi la storia, le caratteristiche e la nostra degustazione del Vino Nobile è bene precisare una questione. Il Nobile di Montepulciano non va confuso con il Montepulciano d’Abruzzo. Nonostante in entrambe le dominazioni vi sia la parola Montepulciano si tratta di due vini completamente diversi.

Il Nobile, infatti, è una denominazione che identifica il vino della zona di Montepulciano (Siena – Toscana) prodotto, per la maggior parte, da uve Prugnolo Gentile (alias Sangiovese) mentre il Montepulciano d’Abruzzo identifica un vino prodotto da uve Montepulciano. Dunque in Toscana Montepulciano è il luogo di produzione del Vino Nobile mentre in Abruzzo il Montepulciano è il vitigno. 

Come mai questa stessa dicitura? La confusione si è generata in passato, a causa di alcune caratteristiche simili delle uve. Proprio per queste somiglianze si è ritenuto che il Montepulciano (vitigno abruzzese) derivasse dal vitigno utilizzato per la produzione del Vino Nobile di Montepulciano in Toscana (il Prugnolo Gentile). Le somiglianze tra i due vitigni sono state sconfessate e di conseguenza anche quelle tra i vini. 

La storia e le caratteristiche del Nobile di Montepulciano

Il documento più antico riferibile al vino di Montepulciano è del 789 quando il chierico Arnipert offrì alla chiesa di San Silvestro a Lanciniano sull’Amiata un pezzo di terra coltivata a vigna posta nel castello di Policiano. E’ comunque documentato fin dall’Alto Medioevo che i vigneti di Mons Pulitianus producevano vini eccellenti e alla metà del 1500 Sante Lancerio, famoso cantiniere di papa Paolo III Farnese, celebrò il Montepulcianoperfettissimo tanto il verno quanto la state odorifero, polputo, non agrestino, né carico di colore, sicchè è vino da Signori” 

Nel XVII secolo la testimonianza più significativa fu quella di Francesco Redi, medico e naturalista, il quale immagina che Bacco e Arianna elogino i migliori vini della Toscana e “Montepulciano d’ogni vino è Re”.

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La storia di questo vino proseguì tra elogi e qualche “bacchettata” (a metà dell’ottocento, l’enologo di Sua Maestà Britannica si lamentò per la presenza di un solo campione di Montepulciano di una mediocrità che rendeva assai dubbia l’importanza degli encomi del Redi). All’inizio del 1900 il Vino Nobile di Montepulciano sembrava qualcosa appartenente al passato, finché alla prima mostra mercato dei vini tipici svoltasi a Siena nel 1933, la Cantina Fanetti, una delle aziende ancora oggi attiva a Montepulciano, presentò un vino rosso pregiato che ottenne larghi consensi

Negli anni sessanta si assistette al risveglio della vitivinicultura indirizzata soprattutto verso la produzione di Vino Nobile piuttosto che del Chianti e il 12 luglio 1966, tre anni dopo la promulgazione della legge sulle Denominazioni di Origine, venne riconosciuta la D.O.C. “Vino Nobile di Montepulciano”. Il 1 luglio 1980 il Nobile divenne il primo vino in Italia a potersi fregiare delle fascette della D.O.C.G.

Il Vino Nobile di Montepulciano per essere tale è prodotto da Sangiovese, denominato a Montepulciano “Prugnolo Gentile”, per un minimo del 70%. Possono inoltre concorrere fino ad un massimo del 30% i vitigni complementari a bacca rossa idonei alla coltivazione nella Regione Toscana (Canaiolo, per un massimo del 20%, e Mammolo)

La resa massima per ettaro di vigneto è di 80 quintali con una resa in vino effettiva del 70% e il vino può essere immesso in commercio soltanto dopo due anni di maturazione (tre per la Riserva). La vinificazione e la maturazione devono avvenire obbligatoriamente nel Comune di Montepulciano.

Come tutti i grandi vini (rossi) toscani la sua grandezza deriva dal legame che si è creato nei secoli tra Sangiovese e terroir: l’alternanza di sabbie e argille mescolandosi creano condizioni ideali per produrre vini di struttura, profumati, ma con tannini fini

Nobile di Montepulciano DOCG- Azienda Metinella

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L’azienda Metinella, situata nel cuore di Montepulciano, è di proprietà di Stefano Sorlini, imprenditore bresciano.  L’azienda si estende su un’area di 22 ettari (di cui 18 vitati) e si sviluppa a partire da una quota di 350 metri sul livello del mare sino ai circa 550 metri. I terreni sono originati dalle sabbie plioceniche e godono di una esposizione che va da est a sud. Particolare anche la scelta delle bottiglie a forma troncoconica con etichetta bianca ed essenziale atta a riflettere il carattere di Metinella, un mix di tradizione e modernità. 

La degustazione

Vino Nobile DOCG – Annata 2014, 14% vol. 

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Colore: rosso rubino brillante con riflessi granata, tipici dell’invecchiamento. 

Profumi: al naso è franco ed elegante. Sono evidenti le note di frutta rossa (prugna essiccata in particolare) e di spezie. Presenti anche sentori vanigliati.

Gusto: l’ingresso in bocca è pieno e caldo dovuto all’elevata gradazione alcolica. La leggera tannicità si lega ad una buona struttura. Di media persistenza e dal retrogusto fine e piacevole. 

 

Il “Burberosso” è prodotto quasi totalmente da Prugnolo Gentile (90%). Questo Nobile rispecchia i parametri organolettici del vino di Montepulciano. L’affinamento in grandi botti di rovere è evidenziato dalle note vanigliate mentre il buon equilibrio complessivo è frutto dell’ulteriore affinamento di 12 mesi in bottiglia. Quel che rimane impresso all’olfatto e al gusto è la sua piacevolissima eleganza.

 

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