etichette_vino

Come leggere un’etichetta

L’etichetta di un vino è una sorta di Carta d’Identità, da cui si possono trarre gli elementi utili per identificare il prodotto. È in grado di indirizzare la scelta del consumatore, pertanto, deve contenere informazioni chiare, complete e riscontrabili. Andiamo a vedere insieme quali sono!

Etichetta, molto più di un’immagine

Nel regolamento europeo 1169/2011 l’etichettatura è definita “qualunque menzione, marchio di fabbrica o commerciale, immagine o simbolo che si riferisce a un alimento e che figura su qualsiasi imballaggio, documento, avviso, etichetta, nastro o fascetta che accompagna o si riferisce a tale elemento”. 

Per i più l’etichetta di una bottiglia esprime principalmente un valore estetico e commerciale. Un biglietto da visita, insomma. L’immagine accattivante, i colori sgargianti, i diversi e fantasiosi loghi aziendali utilizzi sono gli aspetti che catturano principalmente l’occhio del consumatore e spesso ne influiscono anche l’acquisto di una bottiglia.

In realtà, prima di tutto, l’etichetta ha un valore legislativo e definisce dei parametri fondamentali del vino. È bene sapere, infatti, che sull’etichetta sono riportate indicazioni che si distinguono in obbligatorie e facoltative

Le indicazioni obbligatorie in etichetta devono essere riportate nello stesso campo visivo, in modo tale da poter essere lette da un unico angolo visuale (uniche eccezioni per il numero di lotto, l’indicazione sugli allergeni, l’indicazione dell’importatore perché rappresentano obblighi legati a tutti i prodotti dell’agroalimentare).

Ma non è così semplice distinguere quali sono obbligatorie e quali no. Infatti, alcune tipologie di vino hanno degli obblighi ben precisi che altre tipologie non hanno. Per questo, prima, è necessario classificare le differenti tipologie di vino.

piramide_vini_qualità

La piramide di qualità dei vini

Premesso che stiamo parlando naturalmente di vini italiani, si tratta di una scala qualitativa teorica, basata sulle regole produttive dei vini commercializzati. Partendo dal basso troviamo gli ex “vino da tavola” ora identificati solo con “vino”  o vini generici (se si trovano sull’etichetta vitigno e/o annata senza alcun legame con il territorio di produzione, si dicono vini varietali e/o di annata). Poi si passa ai vini con indicazione geografica che appartengono a livello europeo alla classificazione IGP (indicazione geografica protetta) mentre per tradizione italiana si identificano nella sigla IGT (indicazione geografica tipica). Infine, ci sono le DOP (denominazione origine protetta) in cui rientrano le sigle tradizionali italiane DOC (denominazione origine controllata) e DOCG (denominazione origine controllata e garantita). 

Le categorie DOP e IGP sono caratterizzate da un disciplinare di produzione ovvero un documento che identifica dei vincoli qualitativi ai quali il produttore deve attenersi. 

Obbligatorio o facoltativo?

Detto delle classificazioni dei vini, possiamo tornare più facilmente alle etichette e alle componenti da trovare obbligatoriamente si queste.

Sull’etichetta di ogni vino ci DEVONO essere:

  1. categoria del prodotto “vino” (può essere omessa per i vini DOP e IGP). 
  2. Indicazione della provenienza: indicazione dell’origine (stato membro) è obbligatoria per tutte le tipologie.
  3. Titolo alcolometrico volumico effettivo (tolleranza del valore in etichetta 0,5% vol.).
  4. Volume di recipiente
  5. Sede e nome dell’Imbottigliatore  (sono ammessi termini come “imbottigliato all’origine”, “integralmente prodotto”, “imbottigliato nella Fattoria”).
  6. Indicazione del numero di lotto della partita.
  7. Indicazioni relative alla presenza di allergeni.

Per alcune tipologie di vino sono obbligatorie: 

  1. denominazione per DOP e IGP (o in sigla o per estesa) con il relativo nome (es. DOCG Montefalco Sagrantino).
  2. Annata per DOP (ad esclusione dei vini liquorosi, vini spumanti non etichettati come millesimati e dei vini frizzanti).
  3. Tenore zuccherino per VINI SPUMANTI. Sono consentite le menzioni (es. Extra Brut che è tra 0 e 6 g/l, Brut che è inferiore a 12 g/L ecc.).
  4. Indicazione dell’importatore per i vini IMPORTATI.
  5. Speciale contrassegno (fascetta) per i vini DOCG o lotto attribuito alla partita certificata per i vini DOC.

etichetta_amantidivino

Sono, invece, facoltativi: 

  1.  Nome di fantasia del vino e/o marchio del produttore.
  2. Varietà delle uve (per i vini DOP/GP se se ne indica una deve rappresentare almeno l’85%, due devono rappresentare il 100% del prodotto finito).
  3. Tenore zuccherino come ad esempio secco, amabile, dolce ecc.  (per i vini non spumanti).
  4. Menzioni tradizionali (classico, riserva, superiore, vigna…).
  5. Riferimenti al metodo (es. “fermentato in botte”, “metodo classico”, “biologico”). 
  6. Simboli (es. logo, simbolo del prodotto biologico, ecc.)
  7. Nome azienda/produttore/venditore.
  8. Informazioni varie al consumatore di carattere enogastronomico (descrizione organolettica, abbinamenti con cibi, ecc.)

Anche le etichette si evolvono

Negli ultimi tempi anche le etichette si sono evolute, diventando smart, intelligenti, capaci di contenere e rendere fruibili ulteriori informazioni preziose, sia per il consumatore (es.informazione, sull’azienda, sul territorio ecc.) che per lo stesso produttore che, grazie all’attività del consumatore, può ricevere feedback importanti (es. informazioni riguardo la geolocalizzazione o il pairing). 

Un’etichetta intelligente è stata studiata, però, anche e soprattutto per combattere la contraffazione una piaga spesso incontrollata nel mondo del vino.

Uno dei metodi evoluti più utilizzati è quello del QR-CODE con cui, attraverso l’ausilio di un semplice smartphone dotato di telecamera, è possibile accedere a tantissime informazioni aggiuntive, in aggiunta a quelle indicate in etichetta in modo classico. 

L’etichetta, dunque, rappresenta un elemento importantissimo nel prodotto vino, sia per il produttore il quale, attraverso essa, può entrare in contatto con il consumatore (forse per la prima ed unica volta) sia, per il consumatore. Per quest’ultimo un’attenta lettura e un’analisi dettagliata delle principali caratteristiche permette di acquistare il vino più tranquillamente e consapevolmente.

Prima di essere un biglietto da visita, l’etichetta è una Carta d’Identità, e come ogni C.I., tutte le informazioni devono essere veritiere e tracciabili!

Conoscevi tutte le indicazioni obbligatorie delle etichette? Commenta qui o sui social con #amantidivino

[thrive_leads id=’6548′]
Carrello